Incontro “Finanziamenti – Welcome to the Jungle”

Baburka e Il cartello degli Indipendenti sono tornati sabato 24 febbraio con un incontro dedicato ai finanziamenti, tenuto presso il Felt Music Club & School. Il nome scelto per l’evento “Finanziamenti – Welcome to the Jungle”, vuole proprio sottolineare la difficoltà che spesso le produzioni indipendenti incontrano ogni volta che si trovano ad affrontare un nuovo progetto, alla ricerca di fondi e finanziamenti. L’obiettivo dell’incontro era di fornire un sostegno concreto per le società di produzione più piccole che intendono seguire il percorso di un cinema autonomo.
Il Cartello degli indipendenti ha invitato alcune realtà del settore per mostrare le opzioni che si presentano a micro e nano realtà societarie che compongono il panorama dell’indipendente italiano:

– bandi
– commissione paritetica
– crowdfunding

Veronica Baccolo, funding della Indigo Film, si è focalizzata sui bandi di finanziamento e sulle modalità efficaci di presentazione di un progetto cinematografico. I bandi rappresentano una possibilità importante per le società che intendono avviare una produzione, le realtà autonome non sempre posseggono i requisiti necessari in termini economici e/o di struttura per poter concorrere, e non tutti i bandi sono adatti a tutti i progetti.

Nel corso dell’incontro Veronica ha affrontato le differenze fra i tipi di bandi (regionali, ministeriali, europei) che finanziano le varie fasi di un progetto: dallo sviluppo alla produzione, dalla post-produzione alla distribuzione. È fondamentale comprendere quale sia la fase più idonea a ricevere un finanziamento in base al tipo di bando al quale si decide di partecipare e, soprattutto, saper riconoscere le potenzialità e i limiti del proprio progetto per poter rispondere al meglio ai requisiti. I bandi più complicati sono spesso quelli dove vengono richiesti maggiori materiali da un punto di vista legale, finanziario e di rendicontazione, proprio per questo – ha evidenziato Veronica Baccolo – è importante prestare la massima attenzione ai requisiti.

Il secondo intervento è stato quello di Andrea Canali, segretario della Commissione Paritetica Troupe dell’Anica. Canali si è concentrato sul Contratto Nazionale dei Lavoratori Cine-Audiovisivo e sulle deroghe che la Commissione Paritetica si trova ad assegnare rispetto a quest’ultimo. In progetti indipendenti si lavora molto spesso con troupe leggere non raggiungendo i numeri di una troupe classica, non solo per una questione di budget ma anche e soprattutto di praticità. L’approccio produttivo indipendente è completamente diverso da quello di una produzione classica, molto più fluido, costituito da figure polivalenti ed ibride, questo non significa di inferiore qualità, ma peculiare al genere trattato.

La composizione della troupe e la tempistica di lavoro sono il centro dell’analisi della Commissione, che accoglie le richieste dei produttori prima dell’inizio delle riprese e sulle quali è chiamata a esprimersi. Per le produzioni più piccole è spesso difficile rispettare le regole previste dal contratto nazionale ed è proprio per questo che si possono chiedere delle deroghe alla Commissione. Queste riguardano spesso, come ha ribadito Canali in maniera esauriente, la sesta giornata lavorativa e, in casi ancora più frequenti, la composizione della troupe in termini numerici. Per questioni economiche è piuttosto ovvio che siano maggiormente le piccole produzioni a richiedere deroghe alle parti sociali, ma non ci sono differenze per la Commissione, che valuta in modo appropriato ogni progetto cinematografico secondo le peculiarità del film (per genere, sviluppo di trama, numero di scene in esterni, ecc.).

In ultimo, si è discusso del crowdfunding come forma di finanziamento alternativo (o integrativo di altri fondi) per il cinema. Il regista Thomas Morelli ed Elisabetta Fusco, social media manager e festival consulting, hanno presentato all’attenta platea le diverse piattaforme online che sostengono il crowdfunding, analizzando come esempi di campagne di successo i documentari di Morelli stesso.

A partire dal lancio e dal funzionamento di una campagna di crowdfunding, Elisabetta Fusco ha illustrato le diverse forme di questo particolare metodo di finanziamento collettivo (basato sulle ricompense per gli utenti, ma non solo) che è stato capace di raccogliere in Italia 41 milioni di euro nel 2017, un dato notevole se si considera la scarsa propensione nel nostro Paese agli acquisti online. Thomas Morelli è uno dei registi italiani che ha puntato maggiormente sul crowdfunding per la produzione dei propri documentari ed è stato in grado di aumentare sensibilmente i fondi raccolti nel corso di tre progetti, attraverso giusti accorgimenti e un lavoro sui social e sul territorio (nel senso di una distribuzione capillare dei suoi film) assiduo ed efficace. La creazione di una base di pubblico salda è fondamentale, ha spiegato Morelli, per lanciare una campagna a supporto di un nuovo progetto cinematografico, perché l’utente/spettatore ha bisogno di “fidarsi” del regista.

In ogni genere di crowdfunding, è indispensabile che la prima settimana di campagna vada molto bene in ottica di raccolta fondi, sia per le maggiori possibilità di raggiungimento dell’obiettivo, sia per gli algoritmi delle piattaforme. Questo presuppone un forte lavoro di pre-comunicazione costituito generalmente da un breve video di presentazione dell’autore del progetto, una sinossi, un trailer del film e attività social su vari livelli che mantengono alta l’attenzione dei possibili finanziatori e creano un’attesa positiva. Thomas Morelli ha parlato della propria esperienza nell’ambito, grazie al quale è riuscito a realizzare due dei suoi documentari (“Un altro mondo”, “Food Revolution” e l’ultimissimo “Choose Love” ancora in fase di raccolta fondi), utilizzando la piattaforma Indiegogo. Le strategie di comunicazione e presentazione del progetto sono, chiaramente, la chiave del successo di una campagna e, in particolar modo, risultano essenziali il trailer, ma anche un video nel quale l’autore si presenta in prima persona al pubblico. Le persone donano se sono interessate al progetto in primo luogo, ma, come ha più volte ribadito il regista, al tempo stesso hanno bisogno di fidarsi dell’autore, che deve necessariamente essere credibile.

In generale, il crowdfunding risulta essere un modo efficace per raccogliere finanziamenti in forma di donazioni per un progetto; soltanto in Italia si contano addirittura 46 piattaforme dedicate al crowdfunding, ognuna con la propria specificità, segnale che tale forma di finanziamento è in qualche modo in crescita.

In conclusione riteniamo che per le produzioni indipendenti sia davvero prioritario capire a fondo la natura del proprio progetto per evitare di andare alla ricerca del “finanziamento perduto”, focalizzando le proprie energie che sono comunque ridotte, rispetto alle grandi produzioni, e concependo il proprio percorso produttivo dall’inizio fino alla distribuzione assieme as un adeguato piano di marketing che accompagni tutto il processo, affrontando così il sistema cinema in maniera più fluida, dinamica e indipendente.

 

Segue il link al video integrale dell’incontro: